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Come fare per assumere una babysitter

Al giorno d’oggi, sono moltissime le famiglie che si avvalgono dell’aiuto di una babysitter per badare ai propri figli. Tuttavia, stando alle ultime rilevazioni, una grandissima percentuale delle persone impiegate in questo settore lavora in nero, molto spesso a causa degli ostacoli burocratici ed economici che si incontrano per la messa in regola.

Ad ogni modo, occorre sapere che assumere una babysitter con regolare contratto comporta diversi vantaggi per il datore di lavoro. Per prima cosa, ci si tutela da eventuali sanzioni, che vanno da un minimo di 1500 euro ad un massimo di 12000 euro. Inoltre, è possibile ottenere delle agevolazioni fiscali. Ultimo punto, da non trascurare, è il fatto che da un regolare contratto di lavoro scaturisce una responsabilità dimostrabile della babysitter nei confronti del bambino. Ecco quindi alcune informazioni che vi torneranno molto utili per mettere in regola la vostra babysitter. Una parentesi: se volete sapere dove trovare una babysitter a Pescara o nel resto d’Italia, potete avvalervi anche dei siti web specializzati.

Occorre innanzitutto sapere che le babysitter rientrano nella categoria dei collaboratori domestici, e dal 2009 la procedura per l’assunzione di questi lavoratori è stata semplificata: la comunicazione dell’inizio del rapporto di lavoro deve essere trasmessa solamente all’INPS, e lo si può fare tramite l’apposito servizio online o tramite il Contact Center reperibile al numero 803.164.
I documenti che la babysitter deve possedere per poter essere assunta sono un documento d’identità, il codice fiscale e la tessera sanitaria. Se la collaboratrice è di nazionalità italiana o di un altro paese appartenente all’Unione Europea, oltre alla comunicazione all’INPS sopracitata sarà necessario redigere un contratto fra le parti all’interno del quale si stabiliscono gli elementi fondamentali del rapporto di lavoro (data di inizio, retribuzione, orario, ecc.). Se invece la babysitter proviene da un paese extracomunitario, vi è una distinzione in funzione della residenza: se è residente in Italia, occorrerà copilare un ulteriore modulo da inviare allo Sportello Unico per l’Immigrazione; se non è residente occorrerà invece chiedere un nulla osta preventivo al medesimo Sportello.

Le tipologie fondamentali di contratto adottabili per assumere una babysitter sono due: il rapporto in regime di convivenza, che prevede un orario full-time fino a 54 ore settimanali o un part-time fino a 30 ore; il rapporto in regime di non convivenza, che prevede un orario full-time fino a 40 ore settimanali o un part-time da concordare.

Per un eventuale licenziamento, l’iter da seguire è analogo a quello di assunzione. Sarà sufficiente compilare un modulo di dimissioni e trasmetterlo all’INPS, dando alla babysitter un preavviso compreso fra gli 8 e i 30 giorni.
Infine, per quanto riguarda il calcolo dei contributi e della tredicesima si rimanda al sito internet dell’INPS, dove troverete un semplice strumento in grado di quantificare questi importi.