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Echinacea: proprietà, benefici, uso e controindicazioni

L’echinacea è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Asteraceae diffuse originariamente e in ampissime estensioni nelle Americhe del nord che possono vantare un’estrema versatilità agli ambienti climatici di quelle zone, fiorendo  su altopiani e superfici pianeggianti avvallate da distese di sabbia, nelle quali  assorbono i raggi del sole in grado di donargli un aspetto brillante e vivace.

L’echinacea tende a mitigare le sue funzioni vitali nelle stagioni autunnali e invernali, destandosi poi con il giungere della primavera, mentre durante la bella stagione estiva nascono sulla sommità del capolino ricche infiorescenze con pigmenti che vanno dal rosa, rosso porporino e bianco.

La pianta presenta alla base delle radici piuttosto frastagliata e irregolare, i fiorami si levano dai piedi della zona Igea e si allargano ricoperte di tessuto pilifero con un aspetto dentellato. L’altezza generale della pianta è in media pari ai 50 cm ma è possibile trovare esemplari con un altezza ben maggiore, che a volte sfiora i 150 cm.

L’echinacea ha suscitato  l’interesse scientifico sin dalle sue prime attestazioni storiche, registrate dagli indiani d’America che utilizzavano i liquidi estratti per la cura di brutte ferite da caccia, vesciche, ustioni e morsi di serpente. Pare che di echinacea ve ne siano parecchie varietà, ma solo alcune sono più note in commercio e usate in medicina e cosmesi: Echinacia Angustifolia, Echinacea Pallida ed Echinacea Purpurea, quest’ultima è l’esemplare più diffuso di cui parleremo nei prossimi paragrafi.

L’echinacea è inoltre una meravigliosa pianta ornamentale che è possibile trovare nelle sfarzose residenze del Sunset Boulevard a Los Angeles, nelle campagne inglesi e il suo aspetto ha conquistato anche l’estro delle signore italiane più esigenti, che creano deliziose composizioni sulle favolose terrazze e nei roof garden delle nostre città, introducendo questa pianta anche all’interno dei giardini nella stagione invernale.

Proprietà e benefici dell’echinacea

Nell’illustrare le proprietà dell’echinacea ricordiamo la sua funzione più importante, quella immunostimolante, ossia la proprietà che permette di aumentare le difese immunitarie.

La radice della pianta è infatti utilizzata proprio allo scopo di proteggere l’organismo dagli agenti patogeni infettivi, avendo la capacità di combattere corpi endemici come virus, funghi e batteri. La pianta contiene due sostanze chiamate acido cicorico e acido caffeico. La prima permette di svolgere un’azione antinfiammatoria grazie alla commissione di principi attivi e oli essenziali nonché alla possibilità di fungere da cortisone agendo all’interno delle ghiandole surrenali; la seconda ha  un’azione antibiotica e inibisce la proliferazione dei batteri, oltre a bloccare l’attacco da parte di virus.

Nella pianta sono presenti anche zuccheri complessi che regolano lo stato dei tessuti mantenendone la permeabilità.

L’echinacea cura gli stati infettivi delle vie aerobiche quali raffreddore, febbre, tosse, influenza e bronchite. Come già premesso precedentemente le popolazioni indigene dell’America del nord avevano scoperto l’enorme potenziale della pianta per la cura della pelle tant’è che viene utilizzata per la cura di  piaghe, escoriazioni, bruciature, ecchimosi e dermatiti.

Le ricerche scientifiche e gli studi in laboratorio hanno inoltre evidenziato la probabile capacità di contrastare anche l’insorgere del sifiloma al primo stadio.

Utilizzo e composti a base di echinacea

È possibile trovare l’echinacea sotto forma di vari prodotti commerciali e naturali, dalle radici alla composizione in polvere, dai succhi agli estratti e alle gocce.

È di fondamentale importanza per utilizzarla efficacemente contro alcune patologie, iniziare subito la cura non appena i primi sintomi di febbre o influenza si manifestano. Nel caso di applicazione esterna sono disponibili sul mercato creme e pomate o soluzioni per la pelle.

In particolare per combattere gli stati influenzali si può pensare di preparare un decotto mischiando un cucchiaio di radici di echinacea con 200 millilitri di acqua all’interno di un tegame da porre sul fuoco per portare a ebollizione il miscuglio. Una volta raggiunta la temperatura di ebollizione, è necessario coprire con uno straccio l’infuso e lasciarlo riposare per qualche minuto prima dell’assunzione.

Per quanto riguarda invece la sua assunzione sotto forma di capsule o compresse, è consigliabile utilizzare una dose giornaliera di 2 capsule fuori dai pasti. Sotto forma di gocce può essere assunta in quantità pari a 20 o 30 gocce fuori dai pasti in particolare se si soffre di basse difese immunitarie.

Infine come unguento per uso esterno può essere utilizzato come una normale crema da applicare sulla ferita o sulla porzione di pelle danneggiata e massaggiare la zona interessata con cura, senza risciacquare.

Echinacea: controindicazioni ed effetti collaterali

È del tutto sconsigliato la prescrizione e l’assunzione da parte di pazienti trapiantati o in soggetti con patologie autoimmuni.

Il periodo d’assunzione della pianta non deve superare più di una decina di giorni e i bambini al di sotto del primo anno d’età non devono assumere echinacea poiché il sistema di difesa immunitaria del nascituro non è capace di reggere i principi attivi della pianta. Il bambino nell’età della pre-pubertà  non deve per nessuna ragione assumere echinacea.

L’echinacea è una pianta che durante la gestazione si può utilizzare con relativa tranquillità nonostante molti medici consiglino l’assunzione dopo il primo mese di gravidanza. Questa precauzione rappresenta più uno scrupolo medico che un reale pericolo per la salute della donna o del bambino che è bene comunque osservare.

Un recente studio svolto sull’esposizione all’echinacea su un campione di donne in gestazione americane ha dimostrato come non si siano registrati cambiamenti nello sviluppo dei feti delle mamme che avevano preso l’echinacea nel primo trimestre di gravidanza rispetto al gruppo di donne che non aveva consumato l’echinacea.