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Scuola Montessoriana: che cos’è?

Le scuole montessoriane sono così chiamate dal nome della loro ideatrice, Maria Montessori, la celebre pedagogista e neuropsichiatra infantile italiana. L’insegnamento proposto presso queste agenzie educative si basa su un metodo diverso da quello adottato dalle scuole istituzionali di tipo tradizionale. Nelle classi che utilizzano la metodologia montessoriana si cerca infatti di mettere i bambini e gli adolescenti al centro del processo d’apprendimento, promuovendo il più possibile lo sviluppo delle loro capacità individuali attraverso la scoperta autonoma del mondo. Gli appassionati di temi culturali potranno trovare nel sito Federnotizie.org interessanti spunti, articoli ed informazioni su argomenti simili.

Il metodo montessoriano

Il modello pedagogico montessoriano poggia sui principi dell’educazione auto-diretta, dell’apprendimento attraverso attività pratiche e del gioco collaborativo.
A differenza del metodo etero-diretto, dove una figura dotata di forte autorità impone i contenuti educativi da apprendere, nelle classi che utilizzano le tecniche di Maria Montessori è il discente ad orientarsi autonomamente verso ciò che intende imparare. L’insegnante diventa così una sorta di “mediatore” educativo, ossia una figura che grazie alle sue competenze riesce ad adattare i contenuti al profilo e all’età dei bambini, senza forzature o imposizioni.
Grande importanza è attribuita alle attività manuali, che consentono una comprensione della realtà in maniera più immediata. Maria Montessori era infatti fermamente convinta che l’apprendimento basato sull’esperienza potesse essere la chiave per comprendere più a fondo le scienze, la matematica, la musica ed il linguaggio.
Inoltre, con questo metodo vengono incoraggiati gli esercizi da portare a termine in gruppi, dove si cerca di stimolare la cooperazione ed il rispetto reciproco.
Si tratta quindi di un sistema che dà priorità all’indipendenza, alla collaborazione e alla creatività. Utilizzato da circa 60 mila istituti in tutto il mondo e coordinato dall’AMI (acronimo di Association Montessori Internationale), l’educazione montessoriana è oggi particolarmente diffusa negli Stati Uniti, in Germania e nel Regno Unito.

Il metodo di lavoro

Una caratteristica che contraddistingue le scuole montessoriane da quelle tradizionali è l’utilizzo delle classi con studenti di età mista. In questi istituti non è infatti raro vedere bambini di 6 e di 10 anni nella stessa aula, mentre interagiscono all’interno di uno stesso gruppo. Si tratta di un metodo “aperto” che intende stimolare la cooperazione e la socializzazione: i bambini più grandi diventano degli insegnanti per quelli più piccoli, mostrando loro ciò che hanno appreso in maniera spontanea.
Un’altra peculiarità del metodo è la libertà concessa agli alunni nell’orientamento del loro percorso educativo. I programmi sono flessibili e vengono adattati alle preferenze e alle abilità dei bambini, che possono così scegliere le discipline e gli argomenti che attirano maggiormente il loro interesse.
Il processo di apprendimento si struttura all’interno di blocchi didattici privi di interruzioni, che possono raggiungere anche le tre ore. Questo non vuol dire che nelle scuole montessoriane regni l’anarchia: gli insegnanti sono educatori esperti che hanno ricevuto una preparazione specifica e che propongono contenuti e materiali educativi, valutando gli obiettivi raggiunti e fornendo il supporto necessario.

Il materiale educativo utilizzato

Le aule dove si utilizza il metodo montessoriano sono dei luoghi dove si cerca di stimolare la creatività, il gioco e la scoperta. A tal fine, gli arredi, il design e i materiali degli ambienti devono essere conformi a queste finalità e allo stesso tempo rispettosi delle esigenze e delle caratteristiche dei bambini, specie nelle scuole di primo grado.
Le scuole montessoriane sono dotate di laboratori, zone per l’apprendimento, locali per il gioco e, quando possibile, spazi verdi adibiti ad uso pedagogico. In alcuni istituti, soprattutto nei gradi più elevati, si propongono delle attività all’esterno, a stretto contatto con la natura e gli animali. Si propone ad esempio la possibilità di apprendere l’amministrazione e la gestione di una fattoria, attraverso delle lezioni che combinano la teoria con la pratica all’aria aperta.
Sia gli arredi che il materiale educativo sono stimolanti e colorati, e si fa spesso uso del legno e di elementi naturali. Nei primi anni della crescita, si promuove l’apprendimento attivo tramite strumenti e giochi che incentivano alla manipolazione e all’auto-correzione.

I benefici del metodo montessoriano

Le scuole che utilizzano il metodo di Maria Montessori si prefiggono lo scopo di sviluppare nei bambini e negli adolescenti delle qualità che a volte vengono mortificate nella scuola tradizionale, come la creatività e l’autonomia. Inoltre, si cerca di proporre un’atmosfera di apprendimento il più possibile spontanea, libera e cooperativa.
Per quanto riguarda la fase dell’infanzia, le scuole che adottano questo sistema educativo si propongono come un luogo sicuro e adatto per lo sviluppo cognitivo e motorio dei bambini. Gli obiettivi di scolarizzazione (soprattutto la matematica, le scienze e il linguaggio) vengono raggiunti concedendo un grande margine di libertà agli alunni. Questi sono continuamente incoraggiati a costruire la loro conoscenza attraverso l’esperienza diretta. Di conseguenza, i contenuti da loro appresi vengono realmente acquisiti e sono molto più duraturi, diversamente da ciò che avviene con il metodo etero-diretto, che corre il rischio di proporre un apprendimento passivo e meccanico.