Siti archeologici in Turchia: l’interessamento dell’Unesco
La Turchia è uno dei Paesi più affascinanti e ricchi di storia presenti. Proprio per questo, così come accaduto con diversi altri Stati, l’Unesco ha posto la propria attenzione su alcuni dei maggiori siti archeologici Turchia presenti sul territorio, dichiarandoli Patrimonio dell’Umanità.
La Turchia, infatti, grazie alla sua posizione che fa da ponte tra la cultura orientale e quella occidentale, ha avuto in tempi passati l’influenza di un notevole numero di civiltà diverse, in particolar modo quelle ottomane e bizantine, ognuna delle quali ha apportato i propri usi e costumi, rendendo quindi possibile il sorgere di edifici e strutture che oggi possono essere visitate tramite gli scavi archeologici presenti nel Paese.
I Siti archeologici in Turchia a carattere religioso
Un edificio che non poteva non rientrare tra i siti archeologici in Turchia Patrimonio dell’Umanità è la Grande Moschea di Dvirigi, di architettura ottomana, in cui sono contenute preziose sculture e sulla cui struttura si possono visionare straordinari rilievi ricchi di decorazioni floreali e disegni geometrici.
Hattusha è composto da due siti archeologici diversi, riscontrabili nella Città Bassa e nella Città Alta: nella prima sono riscontrabili gli edifici civili e il Tempio Grande, mentre nella seconda sorgono diversi Templi religiosi, circondati da mura presso il suo lato meridionale, nel quale sorgono i bastioni e diverse porte, tra cui quelle della Sfinge, del Re e del Leone.
All’interno della lista dei siti archeologici Turchia patrimonio dell’Unesco appare anche la Moschea di Selimiye: essa si trova ad Edirne e rappresenta uno dei più conosciuti siti archeologici in Turchia. La moscha presenta una cupola imponente affiancata da quattro minareti che presentano un’altezza di circa 80 metri. Presso la moschea è inoltre possibile visitare il museo di arte islamica e passeggiare tra i giardini presenti al suo esterno.
Aree storiche urbane e naturali: i siti archeologici in Turchia
Tra i siti archeologici della Turchia inseriti nel Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, troviamo senza dubbio le aree storiche di Istanbul, capitale europea della cultura. Questa città, dall’anno 330 al 1453 era denominata Costantinopoli, capitale di diversi Imperi che si sono succeduti come l’Impero Romano, Bizantino, Latino e infine Ottomano.
In ordine temporale, il riconoscimento dell’Unesco ha coinvolto il Parco nazionale di Goreme, in cui si trovano diverse formazioni rocciose e nel quale si trovano le famose chiese di Ortahane, Durmus Kadir, Yusuf Koc e Bezirhane, nonché la tipica chiesa che sorge all’interno di una roccia denominata Tokali Kilise Altro importante sito archeologico in Turchia che vale la pena visitare è Safranbolu, una città sviluppata nel tempo in perfetta armonia con il territorio circostante.
Le case che sorgono in questo paese sono riconducibili in toto alla tradizione turca, rendendole tipiche e particolari. Il museo a cielo aperto al Monte Nemrut è considerato uno dei più alti al mondo: qui sorge la tomba dedicata al Re Antioco, oltre a numerose sculture alte anche fino a 10 metri, sulle cui superfici vengono riportate antiche iscrizioni.
Il sito archeologico in Turchia presenta tre diverse terrazze, ognuna delle quali è orientata verso tre direzioni diverse, a est, a ovest e a nord, e in cui vi sono cinque diverse statue raffiguranti le diverse divinità, esposte seguendo lo stesso ordine in ogni terrazza, sedute su troni dalle dimensioni imponenti.