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Riforma costituzionale, ecco di cosa parla il testo della riforma

IL 15 aprile del 2016, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n 88 è stato pubblicato il testo della riforma costituzionale approvata nello stesso mese dal Parlamento e promossa dall’attuale governo Renzi. Negli anni passati altri governi avevano dichiarato la necessità di modificare la nostra costituzione, considerata sotto alcuni aspetti datata, rispetto alle reale esigenze di governabilità di un paese da sempre caratterizzato per una forte instabilità politica. Alla luce della forte maggioranza che lo circonda, il premier Renzi, coadiuvato dal Ministro Boschi, hanno sottoposto al vaglio di referendum popolare la legge di riforma costituzionale votata dal parlamento l’8 aprile.

I PUNTI DELLA RIFORMA

Il 4 dicembre i cittadini in possesso dei requisiti necessari per poter esprimere voto regolare saranno chiamati alle urne, per esprimere il loro assenso o il loro rifiuto a 3 diversi quesiti referendari, i quali sebbene in un primo momento possano risultare tra loro disomogenei, in realtà rientrano, come ha affermato la stessa corte costituzionale, nel medesimo piano architettato con la riforma costituzionale. In estrema sintesi il testo della riforma costituzionale che del ministro Boschi porta il nome si articola nei seguenti punti:

  • Abolizione delle provincie;
  • Abolizione dello CNEL, il quale ad oggi esprime pareri, con carattere non vincolante, su richiesta del Governo e delle regioni ed è in grado di promuovere iniziative di legge nelle materie di sue competenza ( economia e sociale);
  • Superamento del bicameralismo paritario, attraverso una modifica funzionale e compositiva del Senato della Repubblica il quale, da ramo del Parlamento pari ordinato alla Camera, si trasformerebbe in una sorta di ramo sotto ordinato rispetto alla prima.

In ragione di tali modifiche, si renderebbe necessario modificare anche l’impianto del titolo V della costituzione, già modificato nel 2000 ma che ad oggi si è rilevato fonti di notevoli conflitti tra stato e regione, i quali hanno oberato di lavoro la nostra corte costituzionale.

IL NUOVO SENATO

Il testo della riforma costituzionale prevede la riscrittura dell’art 70 della costituzione il quale al momento riconosce ad entrambi i rami del parlamento medesime funzioni. In caso di vittoria al referendum dello schieramento del SI, il nuovo articolo 70 puntualizzerà con estrema chiarezza le funzioni e le competenza dell’organo. Da una rapida lettura del testo non è difficile comprendere che le nuove competenze riconosciute al senato saranno rivolte a permettere a questo di fungere da anello di congiunzione tra le decisioni del governo e le effettive necessità del diverse realtà locali, essendo il senato composto, nella nuova formazione, da consiglieri regionali e sindaci. Un organo quindi volto ad assicurare maggiore partecipazione del territorio alla decisioni statali.