Regalare un anello solitario: sì, ma non banale

Gli anelli solitari sono uno dei regali più graditi, tutte le donne sognano di indossarne uno. Infatti, grazie alla sua forma riconoscibile, rappresentano gli ever green della gioielleria: la scelta sicura da tenere sempre in vetrina. Il solitario in oro bianco e diamante è l’anello più amato per celebrare il fidanzamento, proprio perché la presenza di una sola pietra preziosa indica l’unicità del sentimento e la promessa di un futuro luminoso.

Come si definisce un anello solitario?

Per essere definito solitario un anello è caratterizzato dalla presenza di una singola pietra preziosa al centro. Data questa indicazione di massima è anche vero che in commercio si trovano tantissimi modelli, molto diversi tra loro. Alcuni sono caratterizzati dalla semplicità ed incoronano il diamante solo con l’utilizzo del metallo, altri accompagnano il diamante centrale da pietre di dimensioni minori che impreziosiscono ulteriormente l’anello. Giochi di metalli, linee che si intrecciano intorno alla pietra: le possibilità sono davvero molte e danno vita a forme di design a volte davvero irresistibili.

Come sempre la scelta dell’anello dipende dal gusto e dal budget di chi lo regala; ogni qualvolta facciamo un dono trasferiamo sull’oggetto parte di noi stessi e del legame che ci lega a chi riceverà il presente.

La tradizione del solitario come dono d’amore: una storia antica

Nella tradizione l’anello solitario in oro con diamante è il simbolo dell’amore eterno, il diamante è infatti la pietra più resistente in natura, difficile da scalfire.

Già nell’antica Roma l’anello era un simbolo d’unione: inizialmente in ferro, rappresentava l’impegno tra due amanti. Con il passare del tempo si è passato a metalli più nobili, fino ad arrivare al XV secolo in cui il diamante solitario ha cominciato ad affermarsi come simbolo di impegno e perseveranza.

L’usanza di portare l’anello all’anulare sinistro, dove poi si indosserà la fede, deriva sempre dagli antichi. Questi pensavano infatti che proprio dall’anulare sinistro passasse la vena amoris, la vena che congiunge il dito direttamente al cuore, la quale, a contatto con un diamante, garantiva l’amore eterno. Credenza a cui ancora oggi è bello credere.

La testimonianza del primo anello di fidanzamento con diamante risale al 1477, così come riportato in questo articolo, quando la fortunata Maria di Borgogna lo ricevette in regalo, quale segno di amore eterno, dal futuro imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I d’Asburgo.

Anello Solitario con Diamante o Brillante? Un piccolo approfondimento

Spesso quando ci si reca in una gioielleria, ci assale il dubbio se chiedere gentilmente di poter visionare gli anelli solitari con diamante oppure con brillante. Vi è mai capitato? Chiariamo subito qualsiasi dubbio. La differenza tra un diamante e un brillante in realtà è molto semplice.

Il diamante è la pietra preziosa, la materia prima, che ha numerose caratteristiche in base alle quali viene classificato, e per le quali varia anche il prezzo, come ad esempio il grado di purezza oppure il suo peso.

Il brillante invece è il taglio che viene dato alla pietra preziosa, dunque il risultato della sua lavorazione, infatti un diamante con taglio brillante è tra le soluzioni più ricercate perché capace di trasmettere, grazie alla valorizzazione della lucentezza della pietra preziosa, la sua massima espressione.

La prossima volta che vi recate in gioielleria alla ricerca di un anello con diamante, prestate dunque attenzione nel chiedere un brillante, perché tale taglio può essere applicato anche ad altri materiali o pietre, come ad esempio uno zircone (ossia vetro) dal taglio brillante.

Se sei alla ricerca di un anello solitario, vedi la collezione UNICUS, in cui LA FEDE in oro sboccia come un fiore e crea la culla dove alloggia il diamante disponibile in 3 diverse carature: 0,15, 0,20 o 0.30 punti. Le parole del Pater Noster in rilievo corrono sul corpo dell’anello, a protezione della preziosa pietra, simbolo dell’unicità del sentimento.