Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, in acronimo RLS. La moderna nomenclatura sulla sicurezza nel lavoro, non tanto nei testi ufficiali quanto nel suo aspetto “operativo”, fa largo uso degli acronimi. Un’eredità, forse del mondo anglosassone, grande amante degli acronimi. RSPP, ASPP, RLS, DDL, MC, sono gli esempi più immediati che vengono alla mente. Alla domanda: – che mestiere fai?- rispondere: -sono un ASPP-, per esempio, confonde il prossimo. Chi non è un addetto ai lavori si aspetta una risposta tipo: sono un operaio, un impiegato, un libero professionista. Lo sguardo di approvazione, ma un po’ ebete (sia permesso l’accostamento) indica che il malcapitato non ha capito e sta palesemente mentendo. Alla precisazione: sono un Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione, mi occupo della sicurezza sul lavoro-, la controparte finisce per liquidare la faccenda con la frase tipo: ah, la sicurezza!
Anche se gli acronimi non sono sempre riconosciuti al volo, “la sicurezza”, invece, lo è. Un segno che, nonostante alti e bassi, la cultura della sicurezza sta facendo breccia in tutte le generazioni e in tutti gli strati sociali.
Una sicurezza che prevede la partecipazione alla sua gestione di tutte le figure aziendali, anche se a titolo diverso.
Al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza spetta il non facile compito di verificare che il lavoro svolto in azienda, ai fini della tutela della salute e della sicurezza, sia svolto in coerenza con la normativa vigente.
Per fare questo, ha accesso alla documentazione specifica, come il DVR. Non solo: partecipa alla riunione periodica, sente i suggerimenti dei colleghi inerenti alle migliorie da apportare e li riporta al datore di lavoro, può rivolgersi agli enti governativi di controllo in caso di mancanze ed omissioni.
Un ruolo che ha bisogno di un’adeguata preparazione, per poter essere svolto con efficacia. Un’importanza, quella della formazione, riconosciuta anche dalla normativa che prevede, per l’appunto, una specifica formazione per questa figura aziendale.
La formazione del RLS
L’accordo Stato-Regioni del 7 luglio 2016, al suo Allegato V specifica i criteri per la formazione delle varie figure interessate dalla gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro. Per esempio, non è possibile effettuare il corso rls online per quanto riguarda la formazione di questa figura, ma la formazione può essere effettuata solamente in aula. È doveroso precisare che lo stesso allegato indica che la Contrattazione Collettiva Nazionale sul Lavoro, però, ha facoltà di esprimersi in senso opposto.
L’RLS online, però, è un tipo di formazione consentita per il corso di aggiornamento, invece. In realtà, non si tratta di una chiara ammissione dell’allegato V, ma di una facoltà di decisione che lascia al candidato la possibilità di intraprendere questa via. Il dovere di cronaca impone di ricordare che, anche in questo caso, la CCNL può dare indicazioni diverse.
D’altronde, il corso RLS in elearning si inserisce in quella più ampia visione della formazione prevista dagli Accordi Stato -Regioni che tende a favorire, quando possibile, l’innovazione delle metodologie di apprendimento, prendendo specificatamente in esame anche l’e-Learning. Una filosofia che si pone il fine (quando possibile) di arrivare all’impiego di strumenti informatici in funzione di canali di divulgazione dei contenuti formativi, anche per migliorare la conciliazione tra esigenze professionali e esigenze di vita personale dei discenti e dei docenti.
Sicuramente, l’RLS elearning si pone all’interno di questa visione del percorso formativo: pagando semplicemente con un bonifico o con carta di credito, senza necessità di lasciare l’azienda, dedicando le ore di studio effettivamente all’attività di insegnamento e annullando le ore disperse per il viaggio di andata e ritorno, consente una formazione mirata, ad un costo contenuto e con un minimo impegno da parte del candidato al corso.